Silenzio e pace tra gli antichi borghi

Nel territorio di Rocca Santa Maria ci sono località in cui il tempo sembra essersi fermato, a causa del fenomeno dello spopolamento, molti borghi sono stati abbandonati oppure abitati stagionalmente. In questi luoghi la natura si è ripresa i suoi spazi e ha iniziato ad avvolgere ruderi di case e chiese creando paesaggi magici e un po’ fiabeschi. Diverse sono le frazioni del Comune di Rocca Santa Maria poco abitate se non addirittura abbandonate:

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  • Fiume, un luogo magico dove si possono trovare ancora tracce di vita recente.
  • Martese, un agglomerato di poche case abbandonate e arroccate che si immerge nel paesaggio del bosco, da cui il paesino ha preso il nome.
  • Forno, una frazione abbarbicata su un costone di roccia e costituita da una decina di edifici poco abitati.
  • Serra, composta da una ventina di abitazioni poste su uno sperone di roccia che domina il fosso dal quale nasce il torrente Vezzola. Qui è possibile godere di un panorama spettacolare che va dal Gran Sasso ai Monti della Laga fino anche ai Monti Sibillini.
  • San Biagio, costituita da un gruppetto di case costruite tra il 1800 e l’inizio del 1900, al suo interno troviamo stradine strette e tortuose che portano al centro del borgo dove è custodita la Chiesa di San Biagio costruita all’inizio del 1800 in sostituzione dell’antica chiesetta medievale i cui ruderi sono ancora visibili nel boschetto vicino all’ingresso del borgo..
  • Tavolero, anche questa abbandonata da diverso tempo, ma custode di storia e ricchezze architettoniche magnifiche, come i resti della Chiesa di San Flaviano, risalente approssimativamente alla fine del 1200 e situata su una cresta in posizione predominante e di vedetta rispetto al piccolo borgo.
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